Dario Sannino è un consulente e ricercatore italiano esperto in certificazione di prodotti farmaceutici e nutrizione parenterale. Lo conosciamo perchè attraverso il suo blog (https://dariosannino.com/) pubblica una serie di informazioni utili per questi determinati argomenti che, senza nessuna pretesa di validità scientifica, possono indirizzare meglio gli utenti del web che cercano conferme o approfondimenti in materia. Leggiamone alcune estratte dal suo blog e ringraziamo il team di Dario Sannino per la pubblicazione concessaci.

La Nutrizione Parenterale in medicina per il bambino affetto da patologia intestinale

La Nutrizione Parenterale in medicina (NP in acronimo) è una metodologia di nutrizione artificiale che permette di infondere carboidrati, proteine  lipidi, direttamente in vena. La Nutrizione Parenterale è dedicata al paziente che non può nutrirsi in modo tradizionale, a seguito di interventi chirurgici invasivi, asportazioni di organi o nel corso di trattamenti terapeutici particolarmente aggressivi. In questo articolo si chiarirà in cosa consista e come si pratica la Nutrizione Parenterale in medicina per il bambino affetto da patologia intestinale, la cui la funzionalità dell’apparato è compromessa o non sufficiente a coprire in modo adeguato i fabbisogni nutrizionali. Le patologie pediatriche in cui è consigliato il ricorso alla nutrizione parenterale sono quelle in cui le funzionalità dell’apparato intestinale appaiono compromesse e si palesa un’insufficienza intestinale. L’insufficienza intestinale può essere primitiva o secondaria. L’insufficienza intestinale primitiva include malattie in cui è stato necessario asportare una parte dell’intestino, ma anche malattie in cui, pur non presentandosi resezioni parziali all’intestino,  quest’ultimo non funziona, a causa di un danno alla mucosa o per alterazioni della motilità intestinale.

Per Dario Sannino la più rilevante fra le tipologie di insufficienza intestinale primitiva da cause anatomiche, a cui fa seguito un importante rimozione del piccolo intestino, è la sindrome da intestino corto (SBS, Short Bowel Syndrome). Pertanto, le sindromi da intestino corto in età pediatrica possono necessitare della Nutrizione Parenterale per un periodo di tempo di tempo più esteso. L’insufficienza intestinale secondaria riguarda le insufficienze intestinali, provocate da una malattia extra-intestinale. Possono causare l’insufficienza intestinale secondaria anche alcune malattie immunologiche, metaboliche e le patologie epatiche.

COME SOMMINISTRATORE LA NUTRIZIONE PARENTERALE?

La Nutrizione Parenterale può essere somministrata con un accesso venoso periferico nei casi in cui la Nutrizione Parenterale rappresenti un sostegno parziale e per un periodo inferiore a 2 settimane, in bambini a rischio di malnutrizione, ma ancora in grado di alimentarsi in modo tradizionale, seppur non in maniera completa e soddisfacente. Si dovrà ricorrere alla Nutrizione Parenterale per via centrale nei bambini con via digestiva completamente compromessa o quando il supporto nutrizionale superi le 2 settimane. In quest’ultimo caso, mediante anestesia o sedazione profonda, è necessario posizionare un catetere venoso centrale; esso è un piccolo tubo di plastica, che arriva con la punta nella vena cava superiore, nella vicinanza del cuore. Una sacca per la Nutrizione Parenterale nel bambino affetto da patologie intestinali può essere di diverse tipologie: “binaria”, se contiene carboidrati e proteine, ma non lipidi; “ternaria”, se contiene anche i lipidi; standard, se usate per un breve periodo; personalizzate, quando il contenuto è studiato su misura ai bisogni del singolo paziente, consigliate in trattamenti di lungo periodo e per patologie specifiche.

La sacca è collegata ad deflussore, collegato al Catetere Venoso Centrale per la infusione. Le sacche devono essere conservate i 2 e e gli 8°C, al riparo dalla luce. Questo tipo di nutrizione potrebbe provocare complicazioni meccaniche, infettive e metaboliche. Per questo motivo deve sempre essere gestita e controllata con l’ausilio e la competenza di personale specializzato e da un centro, soprattutto se la Nutrizione Parenterale viene effettuata a casa. Le complicanze meccaniche e quelle infettive sono quelle legate all’uso del Catetere Venoso Centrale. Le complicazioni metaboliche, ci ricorda Dario Sannino, sono da collegarsi alla qualità e alla quantità di nutrienti contenuti nella sacca. Quando decide di intraprendere la Nutrizione Parenterale in età pediatrica su un bambino malnutrito e con patologia intestinale importante, sarà importante prestare molta attenzione. Se si prevede di portare avanti la Nutrizione Parenterale per un lungo periodo, è possibile continuare il trattamento a casa, chiedendo il supporto di un centro di riferimento. In questo caso, la Nutrizione Parenterale nel bambino affetto da patologia intestinale è gestito dai genitori. La ASL mette a disposizione gratuitamente di tutto il necessario per la somministrazione delle Nutrizione Parenterale a domicilio, come sacche, deflussori e pompa per infusione, dopo un adeguato allenamento. Il bambino sottoposto a Nutrizione Parenterale a domicilio farà periodici controlli ospedalieri. Infine, diventa  fondamentale che i genitori sappiano riconoscere possibili l’insorgere di eventuali complicazioni, così da richiedere immediatamente l’intervento del personale specializzato.

Di Grey