Con il termine Omeprazolo si indica un farmaco generico, assai efficace nel trattamento delle patologie gastriche, poiché riduce la produzione di succhi gastrici nello stomaco, nonché nella prevenzione di lesioni gastriche generate dall’assunzione dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).

Appartiene alla classe dei farmaci inibitori della pompa protonica  e lo si trova in commercio anche con altre denominazioni registrate: Antra, Omeprazen, Omolin, Nansen e Protec.

Omeprazolo: posologia consigliata

L’Omeprazolo può essere acquistato solo su prescrizione medica, per tanto sarà lo specialista ad indicare le modalità di assunzione più adatte per il paziente.

In generale, tuttavia, per trattare i bruciori di stomaco frequenti è bene assumere 1 dose al giorno di farmaco, preferibilmente al mattino, un’ora prima di mangiare, per almeno 14 giorni consecutivi. Qualora sia necessario, tale trattamento può essere ripetuto a distanza di 4 mesi.

In caso, invece, di ulcere e di reflusso gastroesofageo è possibile prendere fino a 3 dosi al giorno di medicinale, almeno un’ora prima dei pasti.

Tale farmaco può essere assunto per via orale, sottoforma di compresse rivestite, capsule rigide o granuli per sospensioni a rilascio ritardato.

Omeprazolo: gravidanza ed allattamento

L’uso dell’omeprazolo nelle donne in gravidanza non è sconsigliato, poiché non provoca malformazioni od effetti dannosi livello del feto. Tuttavia, per quanto riguarda l’allattamento, è stato comprovato che tale principio attivo viene trasmesso nel latte materno. Per tanto, l’assunzione deve essere attuata solo in caso di necessità e solo su consiglio medico.

Omeprazolo: interazioni

L’Omeprazolo interagisce con:

  • Antipirina: l’omeprazolo ne prolunga l’emivita;
  • Atazanavir e Nelfinavir: l’omeprazolo ne riduce la concentrazione plasmatica;
  • Ciclosporina: l’omeprazolo può modificarne i livelli sierici;
  • Cilostazolo: l’omeprazolo può aumentarne i livelli sierici, fino a raggiungere la tossicità;
  • Claritromicina: comporta un aumento della concentrazione sierica di entrambi i farmaci;
  • Clopidogrel;
  • Clozapina: l’omeprazolo può aumentarne i livelli plasmatici;
  • Diazepam: l’omeprazolo può aumentarne l’emivita;
  • Digossina, ketoconazolo, itraconazolo, sali di ferro, erlotinib, esteri dell’ampicillina: l’inibizione della secrezione acida intragastrica può interferire con l’assorbimento di tali farmaci;
  • Escitalopram: l’omeprazolo può aumentarne i livelli sierici;
  • Fenitoina: l’omeprazolo ne inibisce la cinetica;
  • Fenobarbitale: l’omeprazolo ne prolunga l’attività ipnotica;
  • Ginkgo biloba: può aumentare i livelli ematici di omeprazolo;
  • Metotrexato: l’omeprazolo può incrementarne i livelli plasmatici;
  • Prednisone: l’omeprazolo ne riduce l’efficacia terapeutica;
  • Saquinavir: l’omeprazolo ne aumenta i livelli plasmatici;
  • Sevelamer: l’omeprazolo assunto in dosi massicce potrebbe causare un aumento sierico dei livelli di fosfato;
  • Tacrolimus: l’omeprazolo può causarne l’aumento della concentrazione plasmatica;
  • farmaci impiegati per il trattamento delle infezioni fungine (Ketoconazolo, Itraconazolo e Voriconazolo);
  • Vitamina B.

Omeprazolo: controindicazioni

L’Omeprazolo non può essere assunto in caso di:

  • ipersensibilità al principio attivo od agli eccipienti contenuti nel farmaco;
  • ipersensibilità ad altri farmaci inibitori della pompa protonica, ovvero osomeprazolo, rabeprazolo, pantoprazolo e lansoprazolo;
  • assunzione del Nelfinavir, ossia un farmaco utilizzato per il trattamento dell’HIV.

Omeprazolo: effetti collaterali

L’omeprazolo può presentare diversi effetti collaterali, come:

  • nausea;
  • vomito;
  • costipazione e gas;
  • sonnolenza;
  • vertigini;

In situazioni gravi è possibile riscontrare anche:

  • tachicardia;
  • svenimenti;
  • convulsioni;
  • diarrea e dolori addominali;
  • difficoltà respiratorie o di deglutizione;
  • febbre;
  • gonfiore (che può interessare volto, gola, lingua, labbra, occhi, mani, piedi, caviglie o polpacci);
  • mal di stomaco;
  • orticaria, rash, prurito;
  • raucedine;
  • spasmi muscolari;
  • eccessiva stanchezza.

In presenza di tali sintomi è bene contattare un medico e sospendere l’utilizzo dell’omeprazolo.

Di Grey